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Paola

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Quando mi chiedevano che cosa avrei fatto da grande, pensavo sempre all’odore del mio papà di ritorno dal lavoro. La mamma diceva che aveva addosso l’odore di officina quando rientrava dalla caserma. E io sapevo che avrei voluto lo stesso odore su una divisa identica alla sua.

E cosi appena ho potuto mi sono iscritta al concorso per diventare pompiere e dopo averlo superato sono partita per la scuola centrale antincendio di Capannelle.

Dopo più di vent’anni scelgo tutti i giorni la mia vita al servizio della comunità, al servizio delle persone. Lo faccio con tutto ciò che sono e che sento ed è anche tutto ciò che rende la mia vita degna di essere vissuta.

Penso sempre che servo un bene più grande e ogni piccolo sacrificio è ricompensato dalle persone che ho incontrato strada facendo e che hanno arricchito la mia vita rendendola speciale. Essere donna in un universo lavorativo prettamente maschile ti fa affrontare sfide che ti caricano di positività e voglia di fare sempre tutto al meglio delle tue possibilità. Siamo alla fine una grande famiglia che è capace di dare e ricevere in egual misura.

Quando sono incappata in A.N.D.O.S. non sapevo nulla di ciò che il futuro mi stava riservando. Ci sono atterrata con perizia, come giù dalla pertica in caserma, tenendomi con un braccio attorno al palo, stando attenda a non scorticarmi le mani. Una volta a terra, è accaduto che, come dopo una chiamata, non avevo la più pallida idea di ciò che mi sarebbe accaduto. Eppure, come in caserma, l’unica certezza che hai, è sapere chi divide la missione con te.

Sono le persone che sono scese prima e dopo di te, quelle che salgono sul mezzo e si fanno la strada gomito a gomito al tuo, spalleggiandoti quando serve e coprendoti il fianco se hai bisogno.

Questo è il mio lavoro e questo è ciò che ho trovato in A.N.D.O.S.



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