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Lella

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Lella


Sono stata una bimba fortunata. Ho vissuto di leggerezza e giochi, di ginocchia sbucciate e di corse un minuto dopo essere caduta. Credo di non aver mai pianto più di tanto, se non di cose di bimbi, di aver lasciato andare molto e di aver trattenuto il meglio. Di aver preso ciò che mi ha fatto crescere serena, coraggiosa, allegra, fiduciosa anche.

Forse perché avevo sempre due braccia dentro le quali trovare ristoro, consiglio, pace e meraviglia. Forse perché quelle braccia erano le braccia di un papà che era il mio di papà.

Se potessi tornare indietro lo rivorrei esattamente come è stato e come nel mio cuore di bimba e ora di donna sarà sempre.

Non ci sono particolari rimpianti a cui penso nel mio passato. Ho fatto scelte determinate e uniche. Sono stata ribelle al punto giusto ma anche vera, innamorata della vita, delle persone che amo e che ho amato, del mio esserci per ognuna di loro e del volerle a riempire il mio presente.

Sono finita in A.N.D.O.S. per qualche cosa che ancora non ho ben capito. Forse mi ci vorrà qualche altra vita per capirlo. Se mai esiste una spiegazione per certe disavventure.

Ci sono cose per cui le dinamiche e le tempistiche sono una specie di sudoku senza la pagina delle soluzioni in cui andare a sbirciare. Posso solo dire che alcuni posti esistono grazie alla volontà e all’abnegazione di persone che hanno dentro di loro qualche cosa di straordinario.

E incontrarle non è solo fortuna, ma salvezza.


Lella
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